Alessia sta viaggiando in Iran quando scoppiano le proteste per la morte della giovane Mahsa Amini. La situazione precipita e, senza conoscerne il motivo, si ritrova imprigionata in una cella insieme ad altre sette donne, con le luci al neon sempre accese e solo una coperta come letto.
In quel luogo senza speranza, Alessia non può che aggrapparsi all'amore per la sua famiglia e al ricordo dei suoi viaggi per il mondo, grazie ai quali ha imparato ad abbracciare la bellezza della vita. In quella cella spoglia, in cui sarà rinchiusa per 45 lunghissimi giorni, Alessia troverà un briciolo di quella bellezza nella solidarietà delle sue compagne, donne dal cuore grande e dalle speranze tradite che non si rassegnano al loro destino: "Cantare Bella ciao è illegale in Iran, ma non ci importa. Io canto in italiano, loro in farsi. Gridiamo per la libertà che ci è stata sottratta, per la nostra dignità, per la giustizia che ci è negata. Gridiamo per l'amore che ci manca, per la famiglia che abbiamo lasciato. Gridiamo per la paura che ci pervade, per la sofferenza che ci distrugge. Gridiamo per i nostri sogni spezzati, per il presente che ci è stato rubato. Gridiamo, noi tutte, anche se le nostre voci rimarranno inascoltate, noi urliamo, per ricordare a noi stesse che sì, noi esistiamo".
Azadi! è una storia di grande coraggio, un manifesto del potere salvifico del viaggio, un racconto appassionato che ci ricorda che la libertà che noi diamo per scontata così scontata non è.