Vizio di forma รจ la seconda raccolta di racconti fanta-tecnologici e fanta-biologici di Primo Levi; a differenza di Storie naturali, pubblicato cinque anni prima sotto pseudonimo, porta il suo nome in copertina. I racconti sono venti, scritti tra il 1968 e il 1970. Chimico dagli interessi enciclopedici, con un particolare amore per la natura, gli animali, i linguaggi, il piacere della sperimentazione e della ricerca, Levi si avventura a esplorare le infinite possibilitร combinatorie che la materia consente, ma non dimentica di cogliere le anomalie, le sfasature, i ยซvizi di formaยป in cui si annida il germe di catastrofi piccole e grandi. La sua vena di narratore non รจ tuttavia apocalittica o disperata: al contrario, รจ mossa da una divertita curiositร per l'uomo. Le invenzioni della scienze e della tecnica aprono all'eterno gioco della commedia umana possibilitร paradossali, assurde o esilaranti, che Levi esplora con ironia e con fermezza di giudizio morale.