Saremo giudicati da un algoritmo?
Un romanzo cosÃŽ verosimile
da sembrare un incubo
âCassia si lasciÃē cadere
sullo schienale della sedia.
âSiamo a un punto morto.
Non câÃĻ modo di capire lo scopo del virus,
lo schema di duplicazione, nÃĐ tantomeno
il meccanismo di accesso alla rete.
Tutto quello che sappiamo
ÃĻ che ÃĻ sorprendentemente aggressivo.â
Al punto di arrivare a uccidere,
evitÃē di aggiungere.â
Il futuro ÃĻ adesso.
In unâaula del palazzo di giustizia di Roma, gremita di giornalisti e tecnici ministeriali, il visionario manager Aristotile Damanakis presenta LexIA lâalgoritmo di âsentenza artificialeâ che rivoluziona il processo penale: a stabilire la colpevolezza di un imputato sarà un programma in grado di considerare ogni aspetto del caso, dalle circostanze alle prove, dalle testimonianze alle attenuanti, rendendo superfluo ogni intervento umano. Basta un algoritmo per decidere se una persona ha commesso o no un delitto.
Ma a scombussolare i piani del governo ci pensa lâaffascinante e coraggiosa Cassia, che scopre unâanomalia mimetizzata nel codice di LexIA che potrebbe comprometterne lâimparzialità . La ragazza non ha dubbi: qualcuno ha violato la sandbox di protezione del sistema. Chi sta mettendo le mani sulla riforma della magistratura? Chi ÃĻ disposto a uccidere pur di manipolare le sentenze? Da quel momento Cassia diventa un bersaglio. Come lei ÃĻ stata in grado di vedere lâanomalia, qualcuno â attraverso lâanomalia â ha visto lei. Qualcuno che ÃĻ disposto a tutto pur di coprire le proprie tracce. Nel complotto sono implicati gli stessi organismi che dovrebbero garantire lâimparzialità della giustizia e Cassia ÃĻ determinata a fermarli a qualunque costo.
Barbara Baraldi costruisce una trama incalzante e coinvolgente, ambientata in un futuro che potrebbe benissimo essere già presente, e ci sbatte in faccia con la maestria di una scrittrice di razza una domanda sempre piÃđ pressante che in pochi sono disposti a porsi: se nessun uomo ÃĻ al di sopra della legge, puÃē esserlo una macchina?
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