Opere vol. 14: Mysterium coniunctionis

Bollati Boringhieri Le Opere di Gustav Jung āĻ•āĻŋāĻ¤āĻžāĻĒ 14 ¡ Bollati Boringhieri
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In quest’opera, summa del pensiero junghiano sull’alchimia, Jung si propone di approfondire la problematica dell’ÂĢArte regiaÂģ trattandone l’aspetto centrale, ossia l’unione e il superamento degli opposti. Come indica il loro motto Solve et coagula, gli alchimisti ritengono che ÂĢl’essenza della loro arte stia, da un lato, nella separazione e nella soluzione e, dall’altro, nella combinazione e nella coagulazioneÂģ. Per essi si tratta quindi di una condizione iniziale in cui si combattono tra loro forze e tendenze contrapposte e, insieme, di un procedimento che dovrebbe essere in grado di ricondurre nuovamente a unità gli elementi e le proprietà a loro ostili, che in precedenza erano stati separati. Nel pensiero junghiano la Coniunctio rappresenta evidentemente un’immagine archetipica umana che – raffigurata come ÂĢnozze misticheÂģ o chimiche – esprime la piÚ intima nostalgia dell’uomo, abbia essa carattere erotico, religioso o anche tecnico-chimico. Si tende dunque a unire ciÃ˛ che è separato e, attraverso quest’unione, il singolo perviene a qualità superiori, raggiunge cioè la totalità e l’individuazione. Il processo esteriore – si tratti di un’operazione tecnica o di un atto religioso – diviene l’espressione simbolica di un fatto psichico interiore, che si manifesta anche nei sogni e nelle fantasie dell’uomo moderno, come Jung aveva già dimostrato nel suo scritto Psicologia e alchimia (1944). Lo psichiatra zurighese sviscera qui le singole componenti della Coniunctio, indaga sui paradossi della tradizione alchemica ed esamina alcune forme di personificazione degli opposti: Sole, Luna, Sal e Sulphur. Tratta poi del coniugium spagiricum, le ÂĢnozze chimicheÂģ di conscio e inconscio, simboleggiati dalle figure di Rex e Regina e di Adamo ed Eva, per giungere infine a delineare quella che – come si precisa nella Premessa di Luigi Aurigemma – ai suoi occhi costituisce ÂĢl’esperienza interiore piÚ autentica e di maggiore interesse vissuta dagli alchimisti (...) il tentativo di concretizzare la loro ricerca della pietra dei Filosofi, della veritas, andando oltre l’unio mentalis, e cioè la pura e semplice unione (...) di ragione e sensibilitàÂģ. Nel pensiero junghiano tale esperienza trova la sua analogia nel processo di individuazione, tramite il quale il singolo riesce a realizzare sÊ stesso restando in sintonia con i valori collettivi, che trascendono la personalità dell’Io.

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Carl Gustav Jung (1875-1961) iniziÃ˛ la sua attività nel 1900 nel famoso ospedale ÂĢBurghÃļlzliÂģ di Zurigo, sotto la guida di Eugen Bleuler, uno dei grandi maestri della psichiatria dinamica. Durante questi ÂĢanni di apprendistatoÂģ mise a fuoco la sua nozione di realtà psichica (teoria dei complessi autonomi) ed elaborÃ˛ alcuni strumenti per la comprensione dei disturbi mentali (test di associazione verbale). Nel 1907 entrÃ˛ in contatto con Freud, con cui stabilÃŦ uno stretto rapporto umano e scientifico, assumendo una posizione di primo piano nel movimento psicoanalitico, ma nel 1912 la pubblicazione di Trasformazioni e simboli della libido segnÃ˛ la rottura del loro sodalizio e il distacco di Jung dalla psicoanalisi. Ne seguÃŦ un lungo periodo di ÂĢmalattia creativaÂģ, caratterizzato da un serrato corpo a corpo con l’inconscio e le sue immagini archetipiche, di cui dà testimonianza Il Libro rosso. Esperienza decisiva da cui si cristallizzarono, negli anni della maturità, il sistema della psicologia analitica (dottrina dell’inconscio collettivo e degli archetipi, tipologia psicologica, energetica psichica e processo di individuazione, principio di sincronicità) e un’eccezionale messe di indagini storico-religiose, soprattutto nei campi dell’alchimia, dell’astrologia e del pensiero orientale. Le Opere di Jung sono pubblicate da Bollati Boringhieri a cura di Luigi Aurigemma (24 voll., 1965-2007).

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