Nel 1984, Italo Calvino cosÃŽ annunciava la pubblicazione di Narratori delle pianure: "Dopo vari anni di silenzio, Celati ritorna ora con un libro che ha al suo centro la rappresentazione del mondo visibile, e piÃđ ancora una accettazione interiore del paesaggio quotidiano in ciÃē che meno sembrerebbe stimolare l'immaginazione". Queste trenta novelle, comiche e fantastiche, tristi o terribili, sulla valle del Po, mentre recuperano antiche forme narrative della tradizione novellistica italiana, sono un viaggio di ritorno alle fonti del narrare: cioÃĐ al "sentito dire che circola in un luogo o paesaggio". E' una figura molto cara a Walter Benjamin, quella del narratore orale, che Celati ha cercato di riscoprire viaggiando e raccogliendo storie sulle rive del Po. Celebrando con le sue novelle questa figura in via di estinzione, Celati indica una degradazione ambientale che non riguarda soltanto i paesaggi, ma anche la facoltà di raccontare e di scambiarsi esperienze. CosÃŽ queste sono altrettante parabole sulla nostra epoca, e costituiscono uno sforzo per ridare all'arte narrativa una credibilità che non sia soltanto letteraria.
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