Un best-seller di fine ottocento, abilmente creato a tavolino da uno scaltro editore e un anonimo scrittore. Granduignolesco romanzo d’appendice, le Memorie di un boia suonano stranamente attuali in questi anni così appassionati alla cronaca nera.
Mastro Titta (1779 – 1869) al secolo Giovan Battista Bugatti, esercitò per quasi settant’anni la professione di boia ufficiale dello Stato Pontificio, divenendo un personaggio proverbiale nella Roma dell’epoca. La sua figura è stata resa celebre ai giorni nostri dall’interpretazione teatrale di Aldo Fabrizi nel Rugantino di Garinei e Giovannini.