Dall'autore del bestseller Incubo bianco
Due cadaveri restituiti dalle acque ghiacciate
Un giovane fotografo annebbiato dalle allucinazioni
Uno spietato assassino che non dimentica...
Svezia, giorni nostri. Nellâarea industriale nei pressi del lago JÃĪrla sono state assassinate due ragazze e i loro cadaveri restituiti dalle acque gelide.
Johan, giovane fotografo del posto, nota che nelle immagini pubblicate sui quotidiani qualcosa non torna. Decide allora di andare sul luogo del ritrovamento a cercare spiegazioni. Ma di lÃŽ a poco gli omicidi diventano un pensiero ossessionante per lui, fino a scatenargli la stessa malattia che lo colpiva da bambino: Johan inizia ad avere potenti allucinazioni in cui le donne morte sul lago lo avvertono che scorrerà ancora sangue... Sedici anni dopo, la zona ÃĻ stata trasformata in uno splendido quartiere residenziale per famiglie e Johan vi si trasferisce insieme alla moglie. Ma i fantasmi del passato sembrano averlo aspettato e ricominciano a tormentarlo: fra emicranie, ricordi e allucinazioni per Johan lâincubo ÃĻ davvero tornato...
Dopo il grande successo di Incubo bianco e Il mosaico di ghiaccio, il nuovo romanzo del maestro svedese del thriller
Puoi scappare lontano quanto vuoi, ma il Male non dimentica...
Hanno scritto dei libri di Lars Rambe:
ÂŦUn racconto oscuro e spaventoso. Emozionante dallâinizio alla fine.Âŧ
Caroline L. Jensen
ÂŦUn libro sapientemente composto, dallo stile accurato. Imperdibile per tutti gli amanti del genere.Âŧ
Eleni Schmidt
ÂŦLa trama piÃđ raggelante della stagione. Rambe ha la capacità di mantenere la bellezza anche dove regnano lâoscurità e la morte. Il talento di trasformare lâorrore in speranza e la suspense in letteratura.Âŧ
Il Messaggero
Lars Rambe
à un avvocato svedese. il suo primo libro, Incubo bianco, pubblicato con successo in diversi Paesi, ha scalato le classifiche anche in italia. Il mosaico di ghiaccio ÃĻ il secondo romanzo che ha come protagonista Fredrik GransjÃķ, mentre Le donne del lago ÃĻ un thriller a sÃĐ stante che riproduce perÃē le cupe atmosfere nordiche cui Rambe ci ha abituato.