Piccolo manuale di Grafologia Morettiana: Il linguaggio non verbale della scrittura

· Giochidimagia Editore
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 L’interesse per la grafologia trova le origini dai tempi quando l’uomo ha iniziato a lasciare le prime tracce della propria attività. Dai primitivi pittogrammi sulle pareti delle grotte, nell’ arco di migliaia di anni, l’uomo “elaborò” la forma grafica di comunicazione, fino alla nascita dell’alfabeto. Lo scarabocchio, il disegno e poi gradualmente la scrittura sono diventati i mezzi di trasmissione delle informazioni distanti nel tempo e nello spazio.

Le notizie che ci giungono dallo scritto non riguardano soltanto il contenuto del testo, ma anche la traccia della grafia. Se il contenuto del testo può trasmetterci i comunicati intenzionali dello scrivente, l’aspetto formale e lo stile della scrittura sono in grado di trasmetterci le informazioni su di lui ma anche sull’epoca e sui suoi costumi. Infatti, per esempio lo stile della scrittura del Medioevo e del Barocco differenziano molto tra loro ed esprimono diversi spiriti delle epoche, dell’arte e delle consuetudini, convalidando ulteriormente la tesi che la scrittura non è soltanto un mezzo di comunicazione ma anche l’espressione dello scrivente, dei tempi e della società.

L’aspetto della scrittura da sempre suscitò la curiosità dei filosofi, dei ricercatori e degli artisti che nei suoi segni cercavano le risposte sulle qualità personali dello scrivente. Già Aristotele osservando le forme grafiche cercava di individuare da esse le qualità individuali dell’autore, come manifestazione della sua anima.

Con le rivoluzionarie teorie psicologiche di Freud l’operato dell’uomo viene considerato come espressione dell’attività inconscia e questo è il fattore che permette di conoscere il profondo della persona. Gradualmente le scienze umane si staccano dalle rigide misurazioni dei crani e oggi volgono il loro interesse soprattutto sull’attività dell’uomo come linguaggio espressivo dell’Io e di conseguenza della società.  Medico e psicoanalista italiano Giacomo Contri nell’affermazione : “l’anima non è tanto la forma del corpo, quanto la forma del moto del corpo”[1] suggerisce che non è possibile analizzare la psiche umana senza mettere il corpo in moto. Mentre la bellezza del corpo umano si può ammirarla anche quando si trova nella posizione immobile, la bellezza dell’anima si può ammirarla soltanto attraverso la sua espressione, la sua dinamica, ovvero il moto del corpo.

Le stesse analisi dell’organismo umano non sono analisi del corpo in riposo. L’organismo a riposo è morto: il battito cardiaco, il respiro, la circolazione, la digestione – tutti questi processi mettono in moto l’organismo umano e proprio attraverso questi aspetti del moto, della vita, interessano il medico.

Anche la regolazione dei meccanismi fisiologici è l’espressione dell’attività dell’inconscio.

Questa tesi è validissima nell’analisi della scrittura che ha un grandissimo valore diagnostico “dell’anima” poiché il gesto grafico è la traccia del movimento umano, traccia che non svanisce, ma rimane registrata attraverso la complessità dei diversi processi psicofisici.

Nonostante l’attività grafologica di numerosi scienziati di diverse discipline, consapevoli del “potere” dell’analisi della scrittura, questa disciplina per molti anni è stata respinta ai livelli dei giochi di salotti considerata soltanto come un curioso passatempo. Oggi, grazie ai risultati delle nuove ricerche nel campo della medicina, fisiologia e psicologia e il riconoscimento dell’attività grafica come la più complessa attività umana che coinvolge i più alti processi psicologici e fisiologici, la scrittura viene sempre più spesso considerata come prodotto del uomo che è in grado di fornire numerose informazioni dello scrivente, delle sue potenzialità intellettuali e caratteriali, ma anche sulla sua salute.

Tenendo conto di tutti i processi coinvolti nell’atto della grafia manuale gli studiosi sempre più spesso raccomandano l’attività di scrivere come un mezzo di potenziamento delle capacità psichiche, nonché come mezzo terapeutico nelle malattie neuro cerebrali.

 

Indice Ebook:

-Introduzione

-La grafologia di Girolamo Moretti

-Le logiche grafologiche

-I temperamenti morettiani

-La scientificità del metodo

-Le grafologie comparative

-L’Io individuale e l’Io sociale

-LE LEGGI DELLA SCRITTURA

-Il viaggio del tratto grafico

-I segni grafologici

-I gradi dei segni

-Cattegorie grafologiche

-Introduzione alle categorie Curva-Angolosa e Pressione

-Il condizionamento psicofisico nel tratto grafico

-CURVA-ANGOLOSA

-LA PRESSIONE

-LA TRIPLICE LARGHEZZA

-LA DIMENSIONE GRAFICA

-L’INCLINAZIONE GRAFICA

-DIREZIONE DEL RIGO

-LA TENSIONE

-IL RITMO GRAFICO

-UGUAGLIANZA – DISUGUAGLIANZA NON METODICA

-CONTINUITÀ GRAFICA

-SPONTANEITÀ – INIBIZIONE

-LA RAPIDITÀ GRAFICA

-ACCURATEZZA GRAFICA

-IL GESTO FUGGITIVO

-LA LETTERA E LE SUE ESPRESSIONI

-L’analisi grafologica

-Bibliografia

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