Invano si è cercato finora di negarne l’autenticità: “Come divenni brigante” rimane uno dei documenti più importanti sul fenomeno delle bande e sulla storia del Sud. Un racconto di miseria, ingiustizia e violenza ambientato in un mondo in cui “la patria e la legge, la prima è una puttana, la seconda peggio ancora”.
Carmine Crocco (1830 – 1905) della famiglia soprannominata dei Donatelli, fu a capo di una delle più valide bande di briganti del Mezzogiorno post-unitario, con base nel bosco di Lagopesole nei pressi di Rionero in Vulture. Fuggito a Roma, nel 1872 fu condannato ai lavori forzati a vita. Morì nel carcere di Portoferraio.