La Coscienza del Denaro

Questo libro esamina e chiarisce il rapporto tra coscienza e denaro, rivelando che la comprensione del valore del denaro va oltre la semplice acquisizione e l'uso. Le civiltà antiche vedevano la vita divisa tra spirito e materia, con una separazione che portava alla confusione sulla verità. Questa dualità è stata messa in discussione riconoscendo che spirito e materia sono interconnessi e che il denaro è un'espressione della sostanza divina. Il denaro, quindi, non è né buono né cattivo in sé; è un mezzo per manifestare i desideri e adattare l'ambiente alla crescita mentale e spirituale.  

Con l'evoluzione della coscienza, il denaro diventa un riflesso della nostra eredità divina e della necessità di materializzare le idee. È essenziale per il progresso, in quanto consente alle idee raffinate di prendere forma e di essere utili. Tuttavia, la comprensione del denaro non si limita al suo ottenimento, ma implica anche un suo utilizzo costruttivo e armonioso. La ricchezza deve essere utilizzata a beneficio personale e collettivo, allineando il desiderio personale alla legge universale.  

I vecchi metodi di acquisizione del denaro, come l'eredità, l'attrazione o il lavoro, sono ora considerati metodi limitati. La nuova coscienza riconosce che la ricchezza deriva dalla comprensione e dall'applicazione delle leggi universali, attraverso l'integrazione della mente personale con quella universale. La vera realizzazione della ricchezza richiede una visione chiara e fedele dell'abbondanza, con la quale la mente deve dedicarsi interamente alla creazione e alla manifestazione dei desideri. 

Imparare a guadagnare è solo l'inizio; la vera sfida è usare la ricchezza in modo da promuovere l'armonia e il benessere generale. L'egoismo e la separazione creano disarmonia, ma con l'evoluzione possiamo usare la ricchezza per promuovere pace, potere e saggezza. La nuova civiltà cerca una comprensione più lucida delle leggi del denaro, usandole per creare un ambiente di completezza e armonia, sia per sé che per gli altri. 

A.R.Ribeiro. 

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